Tagli insopportabili nel territorio di Matelica – Esanatoglia Considerazioni

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ASSEMBLEA TERRITORIALE DI MATELICA
Tribunale per i Diritti del Malato c/o Ospedale – Viale Europa, 16 – 62024 Matelica (MC)
Tel. 0737.781473 Fax 0737.781434

Matelica , lì 12.01.15

Alla   On.le REGIONE MARCHE
Assessore alla Sanità
Dott. Almerino Mezzolani

Alla Spett.le ASUR
Dott. Gianni Genga – Direttore

Alla Spett.le ASUR – Area Vasta 3
Dr. Pierluigi Gigliucci – Direttore

Al SINDACO DI MATELICA
Dott. Alessandro Delpriori

Al SINDACO DI ESANATOGLIA
Dott. Pizzi Giorgi

Oggetto: Revisione del D.G.R. n° 735 del 20.05.2013
Tagli insopportabili nel territorio di Matelica – Esanatoglia
Considerazioni

Facciamo seguito alla ns del 29.11.2014 pari oggetto, nell’intento di completare le informazioni riferendo quanto emerso durante la nostra attività di tutela dei cittadini pazienti, che ricordiamo hanno la doppia veste di fruitori e finanziatori della Sanità. Aldilà delle Liste di Attesa che sono il problema annoso irrisolto, abbiamo rilevato, nel nostro territorio, forte dissenso sulle modalità di chiusura dei piccoli Ospedali e sulle modalità di spesa nel campo sanitario. Anche se tutti i provvedimenti varati dalla Regione non hanno mai avuto parametri economici tali da fare conoscere al cittadino come vengono spesi i suoi denari.

La chiusura dei piccoli Ospedali per le Marche è un provvedimento in parte già attuato: prima sono state fatte morire le attività chirurgiche e dopo le attività di medicina. Ultimamente con la riorganizzazione delle Reti cliniche sono stati ridimensionati gli Ospedali di Rete e gli Ospedali di Polo, già ridimensionati, sono stati chiusi. Questa riduzione di offerta sanitaria, a nostro avviso, è avvenuta senza aver valutato le esigenze sanitarie che il territorio esprime, ma solamente in funzione di scelte politiche.

Da sempre, ed è sotto gli occhi di tutti, le Marche hanno avuto una Sanità a due velocità: una sulla costa, con centri popolosi fornita di servizi e con viabilità buona e l’altra nella fascia montana, con un territorio poco popolato, con viabilità precaria ed una popolazione con avanzato indice di vecchiaia.

Nella fascia costiera Ancona e Pesaro si disputano le eccellenze che ingoiano gran parte delle risorse. Non sappiamo niente o pochissimo su questa corsa al trapianto. Non sappiamo quanto costa una struttura di questo tipo, e se sono inserite in un programma condiviso dalle Regioni limitrofe o sono in concorrenza con queste, bruciando inutilmente denaro pubblico, quanti sono gli utenti che usufruiscono del servizio e quanti sono i marchigiani.

Noi riteniamo che è qui che si deve ottimizzare, è essenziale costruire una rete con le Regioni confinanti, per queste attività di punta per ottenere una gestione veramente virtuosa e liberare risorse per il territorio, oggi letteralmente devastato. Questa considerazione è stata già espressa, alla presenza dei funzionari in indirizzo, nella conferenza del 28.04.2014 presso il Circolo Aldo Moro a Macerata.

Il territorio marchigiano è stato sempre uno dei più vecchi d’Italia e l’area montana è quella che esprime la maggiore densità di anziani che si attesta, per la zona di Matelica – Esanatoglia, al 26% di ultra sessantacinquenni, su una popolazione di poco inferiore a 15 mila abitanti. Ebbene questo territorio è stato privato, con il D.G.R. n° 735, della Lungodegenza, di 160 posti letto distribuiti in provincia neanche uno nell’area più vecchia delle Marche. La Lungodegenza è stata sostituita da una Casa della Salute che nessuno sa quali servizi eroga e con quale personale sarà attivata, visto che tutta la struttura è in sofferenza per il blocco delle assunzioni. In questa precarietà si inserisce anche un altro problema, nel periodo ottobre / dicembre di ogni anno vengono sospesi tutti gli acquisti, può mancare perfino la carta per i bagni.

Per le carenze ( vedi mancanza di personale) molti anziani disabili vengono lasciati a casa in carico alle famiglie, ciò rende estremamente precaria la condizione del cittadino nel bisogno. Si fa tutto per una gestione virtuosa che consenta di far raggiungere gli obiettivi e quindi il premio di gestione, altre risorse legalmente bruciate.

Il cittadino si chiede perché deve premiare uno che fa il suo lavoro bene. Le persone se non sono capaci di lavorare semplicemente si mandano a casa. Questa norma del premio a chi lavora bene è di una indecenza insopportabile, specialmente in periodo di crisi. E’ tempo che venga cancellata!

Con tutte queste carenze i problemi sorgono ogni giorno e ci sono richieste anche di risarcimento, ebbene la Regione Marche ha deciso di risolvere il problema rinunciando ad assicurarsi, dal 2010 ci risulta che la Sanità marchigiana non ha più copertura assicurativa, e non risponde a nessuna richiesta di danno costringendo il cittadino che ha avuto dei problemi a seguire la via legale onerosa e di biblica durata, perciò preferisce rinunciare. Si usa la struttura legale pagata dal cittadino per andare contro il cittadino e magari a fine anno queste persone vengono premiate per gli obiettivi raggiunti con i denari del cittadino. Oltre al danno la beffa.

Anche questa incongruenza era già stata manifestata ai signori in indirizzo nella conferenza del 28.04.2014 a Macerata. Non abbiamo saputo niente al riguardo ma continuiamo a ritenere che questo sia un problema da affrontare e sanare. Il cittadino si aspetta che i problemi vengano risolti a monte migliorando l’offerta e non che gli venga, nei fatti, impedito di reclamare per le inadempienze patite. Il paziente va tutelato come stabilisce l’art. 27 comma 1 bis del DL 90/2014 convertito nella L. 114/14.

Le strutture chiuse in generale non sono state alienate per carenze strutturali, l’Ospedale di Matelica, per esempio, è inserito in un parco, è stato costruito dall’ENI e regalato al Comune e poi alla Regione, è solido e sicuro ed oggi è dotato di solo RSA e alcuni ambulatori in continua precarietà (ora è chiuso l’ambulatorio dermatologico e Rx), ed anche il Servizio ADI non riesce a coprire tutti i giorni della settimana.

La contrazione dell’offerta è stata bilanciata dalla messa a disposizione di un secondo elicottero a Fabriano, ma questo strumento può essere solo di supporto e non risolutivo perché non garantisce continuità operativa: non vola la notte, quindi di inverno quando sulle strade c’è neve, copre solo sei/sette ore su ventiquattro, e queste sono risorse tolte al territorio senza costrutto. Un medico fisso sul territorio dà continuità e sicurezza!

Le Centrali Operative del 118 sono cinque per una popolazione complessiva di un milione e mezzo di abitanti circa, un quartiere di Roma. Non vi pare che siano troppe? A nostro avviso si potrebbero accorpare con notevole risparmio.

I Presidi: ci risulta che nell’AV3, non viene attuata nessuna riqualificazione e riutilizzo per gli strumenti ausiliari riconsegnati dai pazienti, anche per quelli in ottime condizioni, ma si acquistano sempre nuovi. Siamo del parere che risolvendo questo piccolo problema si avrebbe un indubbio risparmio.

Non siamo contro l’ottimizzazione della Sanità, non siamo contro una chirurgia praticata in pochi centri con una casistica che migliori l’affidabilità, lo stesso dicasi per una medicina complessa e di alto profilo. Queste sono offerte che il cittadino può andarsi a cercare perché programmabili. Siamo invece contro la chiusura indiscriminata dei piccoli ospedali che assicurano una medicina di base ai cittadini anziani, perché ciò facendo si mettono nei guai non solo gli interessati alle cure, ma anche le famiglie, perché costrette ogni giorno ad un andirivieni con la struttura di ricovero non più poste a distanze accettabili, e quindi con notevole aggravio di costi.

Una Lungodegenza, RSA ed ADI commisurate al territorio sono assolutamente necessarie, invece con l’attuazione del D.G.R. in oggetto, nel nostro territorio, le famiglie che hanno un congiunto anziano ed in precarie condizioni di salute vengono lasciate sole di fronte al problema sanitario.

I piccoli ospedali devono essere riqualificati per risolvere i problemi del territorio e non devono essere eliminati per fare cassa e destinare le risorse liberate per inseguire mire di grandezza lasciando nei problemi i più deboli.

Sperando che vogliate rimuovere i problemi segnalati, e dare corso alla revisione del DGR citato in oggetto, porgiamo distinti saluti.

 

 

CITTADINANZATTIVA MARCHE
Assemblea Territoriale di Matelica
Il Coordinatore del TdM

firma Dante

         (Dante Reale)